martedì 30 aprile 2013

OPPOSTI IMBECILLISMI

Il problema non è il coglione disperato che acchiappa la pistola e spara; non è nemmeno il disperato coglione 5stelle extraminchia che gli dà ragione per raccattare qualche voto; manco il coglionissimo disperatissimo gasparrissimo che per dare torto a quell'altro l'accusa di complicità nella sparatoria, è il problema. Il problema è che da noi anche l'ultimissima hit è revival. Succede una cosa e spuntano subito Moro, le Brigate Rosse, i complottoni, i servizi deviati con scappellamento a destra. Di tutto, ma a due condizioni: dev'essere roba di almeno quarant'anni fa e dev'essere pertinente quanto i fagioli nella digestione tranquilla. Il problema è la strumentalizzazione, la speculazione politica, il distacco completo dalla realtà. Il problema sono gli Opposti Imbecillismi - e così pure noi facciamo un pò di 70 nostalgia che manco Fazio e la Digos. Uno spara perché non ce la fa più, ma gl'illustri scienziati del potere impotente ce la fanno ancora: a essere vomitevoli. Ai pidielloni non gli sembra vero di poter attaccare colla storia che le parole della sinistra stalinista e grillina sono pietre, ammazzano, spargono sangue e violenza come Att'la Flaccello ti Ttio (foto). Mica come la mafia o il suo  amicone Marcissimo Dell'Utri; mica come la stampa fangosa e criminale dei FelPietroSallustiFerraraFarina in arte Betulla; mica come i teppisti e le teste di cazzo a gettone Silvione style che accusano di golpismo i magistrati sperando in qualche matto che l'impallina. Ecco, il golpismo. Un altro classico insopportabile: peggio di Peppino Di Capri. Un successone che cantano tutti, che senti dovunque, talmente sputtanato che quando il golpe lo faranno davvero  saremo contenti d'esserci levati il pensiero dalle palle - vero Beppe? I 5Stelle sono arrivati da poco, ma la canzone l'hanno imparata subito: non riesci a combinare niente di buono o di concreto? Allora buttala in vacca e in piazza. Avendo sprecato l'opportunità di fare un governo decente per l'Italia e per tutti i Preiti, non vogliono perdere quella di fare un pò di casino indecente per il Quirinale e il governissimo che fa schifissimo nato soprattutto per colpa loro. Nel frattempo i Lettalfani procedono alla grande. Fiduciona a un esecutivo di salvezza nazionale vera come le tette della Minetti. Perché 'sto Letta I sembra un Monti II ma in realtà è un Silvio V: uguale a Rocky, però almeno senza Brunetta a fare Ivan Drago. Brillanti prospettive, con un Pd scoppiato e un cavaliere mascherato che si pappa tutti i ministeri grossi a parte un paio lasciati ai tecnici. Intanto Silvio il Ricattatore Precoce inizia a dire o così o pomì al secondo giorno di governo - quindi con ventiquattr'ore di ritardo sulla media... Ricatti al governo, mentecatti all'ospedale, gente perbene che paga col sangue: serve qualcosa d'urgente e decisivo, tipo un rissone parlamentare sull'attentato a Togliatti. Tanto, di più non possiamo aspettarci.



mercoledì 24 aprile 2013

IL LETTINO E LA PROSTATA

Come la Punto, la pizza, il figlio di papà. O il nipote di zio: Gianni. Fai sempre lo stesso scassone ma c'aggiungi due pulsanti tamarri e cali il prezzo; non riesci a mangiarti 'na Capricciosa decente ma tanto capricci non ne fai perché la paghi poco; dai una mano di vernice all'insegna ma i nomi e il trattamento sono sempre gli stessi. E allora pigliamoci 'sto governo Lettino (foto agenzia Ansia), ovvero le larghe intese da psicanalista. Cose da pazzi. La Punto, la pizza, il vecchio giovane truccato da giovane vecchio: la classicissima trastula italiana della Svolta Scamuffa - quella che svolti svolti fino a quando fai la muffa. Giri giri e torni indietro: messo peggio, in compenso. Il premier incaricato è come il premier scaduto, il successore come il predecessore, LettEnrico come SuperMarioBoss: una professorale fetenzia, però più terremotato di fisico. Mezzo calvo, ciecato e politicamente arrapante come Sandra Milo in pancera - ma più caro di quello di prima. Un pò come se andando a comprarti la famosa Grande Punto Pacco ti cacciano due ruote e aggiungono due zeri sull'assegno. Saranno mazzate, lacrime, sangue e botte da orbi. O magari no, visto che furbi furbastri e simpatici figli di mignotta un occhio lo trovano sempre: di riguardo. La convenienza c'è, ma per i soliti. Del resto si capisce tutto dalla prima dichiarazione di Enrico, Letta e sottoscritta: Governo non a tutti i costi. Nel senso che zio Gianni e nonno Silvio non devono rimetterci. Anzi possibilmente guadagnarci qualcosa - tipo un asfaltamagistrati, visto che i due vecchiardi sono tutt'e due inquisitissimi oltreché phardatissimi. I vecchi lavorano per i vecchi, i giovani anticati invece pure. Domani è la festa della Liberazione nazionale, ma con questi ancora in servizio più che altro è la festa della liberazione prostatica. Tanti Auguri, e tanta piscia.  
PS: Che figo festeggiare il 25 Aprile facendo un governo con Silvione che l'ha sempre considerato una Roba Comunista! Stupendo, mi viene il vomito: sento già il conato. CoNano, anzi. 



domenica 21 aprile 2013

CITOFONARE CAVOUR

Bersani che piange e Berlusconi che ride, per dire. Dire che il Napolitano Bis come la Cassia qualcuno per strada lo lascia - altroché buona soluzione per tutti. Tutti tutti no, ma Bonaparte: di sicuro il Napoleone di Gallipoli, Massimone D'Alema. Che non potendo vincere la corsa più merdosa del mondo - come scrivevamo ieri - s'accontenta di far perdere gli altri (eccolo in uno scatto di repertorio che festeggia col cappellone e collo scaltro compare Renzi, foto Hanna&Barbera). E insomma ancora Lacrime Napolitano, che secondo molti salva la situazione: un pò come il Vesuvio ha salvato Pompei. Da noi intervistato il noto politologo Leo Fragoty della Claire Valley School of Politics ha affermato che la situazione è scientificamente definibile 'On catta cà scivulavi. E in effetti pure noi non siamo caduti perché siamo scivolati: nella classica situazione dell'assurdo. Un segretario e un partito barricati nell'inciucio che hanno torto marcio, non si sa se più torto o più marcio; un movimento che ha avuto molti torti sulla formazione del governo e che ha ragione sul Quirinale, ma che anche quando ha ragione ha torto marcio. O marcia: su Roma gridando al golpe, e pure su Rodotà per difenderlo da Rodotà che dice che golpe non ce ne sono. Colpe sì, ma quelle sono difficili da ammettere. Fortuna che alla fine Beppe annulla tutto, con doppio beneficio: nessun cretino rivoluzionario si fa male, Grillo torna a farci pisciare dal ridere come ai tempi belli. Involontariamente, ma pazienza. Le ultime risate che ci faremo, del resto. George Neapolitan the President mo' tiene il potere assoluto e prepara 'O Governo del cambiamento e dell'innovazione. Mentre al Quirinale installano la capsula criogenica e il set per la mummificazione modello Lenin Deluxe, Egli pensa e ripensa a chi incaricare. Monti Bis e Amato Ter (quater cinquina e tombola: abbiamo perso per il conto, la verità...) andrebbero bene, ma sono troppo giovani, vivaci, quasi dei punkabbestia anarco-insurrezionalisti... Allora Giorgio acchiappa deciso il telefono a disco e fa: chiamatemi Cavour! E se non risponde Crispi Salandra e Giolitti e facimm' ampress', che cazz'! Reintroduzione del grammofono, della tassa sul macinato, della malaria. Le riforme urgenti per un Paese decrepito pilotato da cadaveri che hanno solo la retromarcia. Ma che si mantengono giovani mangiandosi il futuro dei giovani. Indietro così, allora. Di larghe intese loro e chiappe larghissime nostre. Magari con un'alabarda spaziale antimagistrati in omaggio a Silvio, una bomba in regalo a chi tocca il patto Stato-Mafia, una mitragliata a chi non vuole toccare lo Statuto dei lavoratori o i lavoratori direttamente. Piovono pietre, si cacano macine sui più deboli - e allora la prossima marcia potrebbe non fare tanto ridere. Good night, and good luck. 



sabato 20 aprile 2013

LECCHIAMOCI IL BAFFO

Adoro l'odore di Napalm e D'Alema al mattino - questa sarebbe la fine, ma la mettiamo all'inizio perché di finali a sorpresa ne stiamo avendo pure troppi. Ciao Bersani ciao ed era ora, ma qualche domanda, qualche spiegazione? Magari alla fine si scopre che si ritira ai Caraibi pensionato venduto e felice: il residence lo mette Grillo, le puttane Silvione. Noi sinceramente lo speriamo, almeno sapremmo che 'ste mosse alla Psycho che rilanciano alla grande Pdl e 5 Stelle le ha fatte per guadagnarci qualcosa di concreto - dalla piadinha alla caipirinha, vuoi mettere? Altrimenti è solo sconforto, stridore di denti e gioco di potere. In cui sei proprio una mazza, oltretutto: ma come, tu come segretario già sei muro muro coll'ospedale e forzi un accordo su Marini che non t'appoggiano manco i parenti stretti?! Noi della corsa ad appecorinarsi da Silvio avevamo scritto qualche post fa, ma cazzo uno smutandamento così nemmeno la Binetti o Minzolini. Rodotà votato subito, e poteva essere lieto fine. Invece si bruciano le tessere, si brucia Marini, brucia il bersaniano culo. Epperforza: quando ci metti un petardo e dai fuoco... Da lì ovviamente scatta la faida, roba che la strage di Duisburg in confronto è una festa di Emergency. Un partito di vermi e cannibali del potere che cerca la soluzione. C'è Prodi, viva Prodi, tutti a battere le mani a Prodi! Un centinaio usano le mani per applaudire davanti e per accoltellare dietro, però. Prodi accoltellato, il Pd chiude come partito e apre come coltelleria: lo riconoscete il revival di vent'anni o no, lo sentite anche voi l'odore o no? Malizia, profumo d'intesa. Con Silvio. Nella tradizionale fragranza D'Alema a serramanico, o nella nuova D'Alema&Renzi bilama... Scegliete voi. L'importante è il risultato. Il Rottamatore s'accorda col Rottamato per pigliarsi 'sto rottame di partito, Massimo finalmente scianca la tessera Pd, l'orrenda sinistra  è distrutta o - peggio - rappresentata da Casapound/Casaleggio. Gran finale d'un grande classico, immaginate la figata: in una bella mattina di primavera D'Alema riceve una tessera onoraria del Pdl, una giarrettiera e un guinzaglio Swarovsky per salire al Quirinale. Che bell'aria - pensa MassimApocalypse - adoro l'odore di Napalm e D'Alema al mattino... 
Ps: Arrivano proprio adesso notizie di un possibile Napolitano bis: in effetti che finale sarebbe, senza un Maronn' Brando che ti fa dire L'Orrore, l'Orrore?!




domenica 14 aprile 2013

LA VENDETTA DI SANDOKAN

A parte che dispiace. A parte che senza di lui i Casalesi e Cosentino erano ancora una simpatica cooperativa di bufalai. A parte che ci si è rovinato la vita. A parte che poi coi duetti da Fazio stile Gemelli Melensi ce l'ha rovinata a noi. A parte che ha scritto il più importante libro italiano degli ultimi diec'anni. A parte che tutti lo sfottono ma tutti lo imitano, in televisione e in pagina. A parte a parte a parte, Roberto Saviano è uno scrittore: e uno scrittore lo giudichi dai libri. E certe volte è un guaio. Soprattutto quando dopo tutta l'attesa, dopo esserti scelto l'agente di Salman Rushdie e di tutti i migliori, dopo aver stampato 500mila copie per cominciare, dopo averci fatto chiedere per anni cosa viene dopo Gomorra tu ti presenti con Gomorra 2 - La Vendetta di Sandokan: nel senso che sembra che 'sto libro l'ha scritto Schiavone al posto tuo. Per sputtanarti. ZeroZeroZero infatti non è un titolo: è una valutazione stampata in copertina e compresa nel prezzo. Zero inchiesta: difficile indagare quando sei un sepolto vivo, ma le carte e le inchieste non sono fresche - roba vecchia, origliata, rifritta e risaputa. Zero romanzo: mai stata granché, ma la scrittura qui peggiora tirando via interi capitoli senza chiarezza, senza filo, soltanto coll'idea di sensazionalizzare la violenza che è già bella sensazionale di suo. Zero onestà: in un libro povero, incicciato di tutto e niente, trovi sì il narcotraffico ma anche Saviano che guarda il soffitto e c'ha gl'incubi. Non ci siamo: se prometti un'inchiesta non mi fai leggere un diario, e viceversa. Visto che c'hanno lo stesso agente, chieda a Rushdie. Che sotto scorta per vent'anni ha continuato a scrivere solo romanzi, e il memoriale di prigionia l'ha pubblicato solo da uomo libero. A parte la gratitudine, a parte il rispetto per il coraggio, a parte l'ammirazione. A parte a parte a parte, tre zeri per questo libro non bastano. E non consola l'impressione che - chiuso nella gabbia che lo salva - Saviano abbia già perso il tocco, il contatto, le cose da dire e il modo in cui dirle. I Casalesi volevano ucciderlo come uomo, l'impressione è che lo stiano soffocando come  voce narrante: per loro e per lui no, ma per noi e per questa letteratura (che vuole solo cucinare scopare e il quoziente familiare per i vampiri) sarebbe molto peggio.






venerdì 12 aprile 2013

PALAZZO VECCHIO, SINDACO PURE

E alla fine era amore. Ma mica una cosa che pensavo fosse amore invece era un ex Diesse: Amore Vero. Dopo gavettonate di merda Gran Riserva Renzi e Minimo D'Alema si sono incontrati e si sono piaciuti - ma piaciuti assai.  Ti leggi il comunicato le dichiarazioni le interviste, e trovi: bravo lui, no lui di più, Massimo rispetto, Matteo stima, io sempre a sinistra, lui una risorsa, che peccato non farlo grande elettore, nessun complotto, che begli occhi, che baffo virile... Insomma erano a Firenze, ma sembravano in gondola a Venezia. Le coccole tutte per loro, e il remone del gondoliere già pronto a saltare per bene e per Bersani... Essì, Pierluigi che da premier incaricato sta finendo ex premier caricato di cetriolo proprio lì, nella zona a traffico limitato. Magari sbagliamo ma quest'incontro sa parecchio di vaselina, di Palazzo Vecchio (foto) ma mai vecchio quanto Renzi, di Vecchia Romagna etichetta nera che crea un'atmosfera. Anche se è l'AnticaToscana e l'etichetta è rosé, Massimo e Matteo hanno brindato arrapandosi con chi per loro è meglio delle ostriche, del cattocomunismo, del vibratore sequenziale: Silvio, il Viagra Nano. Quirinale, Palazzo Chigi, Bis di Bicamerale, Ammazzaprocessi forever e viaggio di nozze ad Arcore - questi con lui ci farebbero tutto, anche una cosa a tre. Tre e basta, però. Bersani lo chiudiamo in bagno a lavorare di destra, e la sinistra che rimane vediamo se riusciamo finalmente a cacciarcela davanti. Lo stravecchio pittato di modernissimo, un Tony Blair post-datato con licenza d'uccidere, di dalemare e inciuciare larghe intese - nel senso che è inteso che così il Pd sparisce. Un bel progettino, ma ma ma... Prima di dire che ci siamo tutti sopra per affondare, date un'occhiata all'ultima Barca: quella di Fabrizio. Anche una sentita, al limite. Niente di speciale, anzi, ancora troppe parole crociate da economista. Ma un economista, appunto; un professore di scienze dure, non un ex scout coi bigodini laureato in Canalecinquologia; un progressista vero, non uno che la rivoluzione si fa con Ruzzle e la camicina bianca; un uomo con una storia e una reputazione, non la Ruota della Fortuna e Amici per curriculum. Uno che potrebbe davvero svoltare: ma non verso il centro, e magari solo quando ci sono i negozi e le banche aperti (soprattutto le banche...). Naturalmente si stanno attrezzando già per motosilularlo, ma lasciamoci una speranziella: qualunque barca è meglio della Love Boat del comandante Matteo Massimo Silvio Schettino. Fabrizio sali a bordo, cazzo!





domenica 7 aprile 2013

RIMBOCCHIAMOCI LE MEZZEMANICHE

Siccome i più ciucci della classe non riescono a scrivere  cinque pensierini sulla mamma, allora si mettono a calcolare la costante cosmologica di Einstein. La logica è quella. Non riuscendo a rappezzare un governo manco dei più sgarrupati, adesso eleggiamo il Presidente della Repubblica. Si comincia il 18 aprile, e mica se ne cercano uno a cazzo: bello, forte, figo, non fumatore, profumato passion fruit e soprattutto di Alto Profilo. Probabilmente sarà d'importazione. Perché se è davvero di alto profilo da noi non lo vogliono; e se lo vogliono tranquilli che non è di alto profilo. Altezza? Eccolo qua, Silvione! Il suo, di profilo, vola ad altezza talpa o uccello padulo: e infatti aveva pensato d'incularci lui stesso o Gianni Letta - che poi sarebbe lui con più gel e meno olgettine. Ma poi veniva da ridere pure a lui e  ha chiesto all'amico Marcello: Ma tu per i prossimi sette anni... Silvio che cazzo fai, sfotti?! Già già, lui per il prossimo settennato è impegnato a farsi la doccia cogli uomini... Allora dopo di lui l'uomo simbolo del centrodestra, il bomber della squadra, il risolviproblemi - presidentissimo D'Alema, il massimo del Quirinale! Certo c'è concorrenza, anche nel Pd. Con grande tempismo e intelligenza politica, Bersani&Renzi si stanno scannando per chi deve mettersi prima a pecorina con Silvione: ma senza farsi accorgere, eh. Toccami Ciccio che Mama wants, come teorizzano presso la cattedra di Inciucio Policy a Georgetown. Confronto aspro ma di grande livello, comunque: per rispondere a Fonzie-Renzie da Maria, Bersani andrà a corteggiare delle vecchie da Maria. Insomma il futuro della sinistra è incerto, ma di sicuro su Canale5. Gente furba, talmente furba che sembra cogliona. Proprio come Massimo, che d'incontri a base di Bicamerale sputazza e vaselina con Silvione ne sa, e se tutto va male ne sapremo ancora... Gli avessero detto che grazie a lui si sarebbe trovato di nuovo in gioco a fare danni, D'Alema votava grillino come una mazza. Essì guagliò, di loro non scordiamoci. Di Beppe, dei suoi scienziati a sacco, dell'agente in porchetta Creamy, della piccola Vendetta Lombardi, del cambiamento mondiale totale, della rivoluzione italiana che comincia in piazza ma non finisce in trattoria. In agriturismo: molto meglio, aria buona, prezzi bassi, tanto verde così i deputati possono giocare senza guinzaglio. Ma tutto segreto con inseguimenti di pullman, parole d'ordine, giornalisti travestiti da antipasti; un filmone di 007 a Fiumicino: Beppe, la spia che mi Amatriciana (Colle mezzemaniche, che è la morte sua: vedi locandina qui in basso). Da lì Grillo ha dettato la linea, chiarissima e irrevocabile: coll'accordo Pd-Pdl la gente prende i bastoni - io invece altri due agnolotti, grazie... All'ammazzacaffé di Presidente ancora non si era parlato, ma secondo indiscrezioni il Movimento avrebbe democraticamente scelto su Internet il candidato: un neonazista vegetariano ecologista che si beve la sua piscia e che ha postato su Youtube il suo pappagallo che imita Grillo urlando E' Una Rooooba Pazzesca! Come l'originale, anzi meglio. Passando da chi faceva ridere a chi ha iniziato da poco, ecco a voi Mario Monti! Ripescato dalla merda con cui ha fatto quella bellissima figura alle elezioni, Marione è lucidissimo: ho vinto, sono il migliore, eleggetemi Capo dello Stato, del Mondo, della Federazione Interstellare! Mentre gl'infermieri lo portano via in una barella Frau by Montezemolo, in vista del 18 noi vi salutiamo col consueto ottimismo: buonanotte, e buonafortuna.


mercoledì 3 aprile 2013

DIEEECI SAGGI PER ME...

...posson bastare!!! La verità è che di saggi ne basterebbero pure meno, e che se questi hanno accettato di partecipare a 'sta coglionetta tanto saggi non sono. Il quadro del resto è confortante come una replica di Paolo Limiti, e per stare allegri del gruppo fa parte Quagliariello, porcatroia, Quagliariello... Bersani è suonato, sfottuto,  fottuto, parapigliato: ha perso voti, ha perso le elezioni, ha sbagliato tutto, c'ha i denti marci, gli puzza il fiato e fuori dalle palle - ma in confronto agli altri sembra Churchill Batman e Rocco Siffredi tutt'assieme. Vogliamo parlare di Fonzie-Renzie amico di Maria col giumbotto? Del solito Silvione incazzatissimo per i 344 milioni evasi da Banca Mediolanum quando lui aveva detto di evadere molto di più?! Fortuna che si può consolare con il suo equivalente: un vecchio comico ma con i capelli, uno che fa ridere colle barzellette non sulla fica ma su uno chiamato Creamy (vedi foto). Uno che parla e si piglia il cazziatone all'istante, uno che dice addormentato a Napolitano e s'addormenta, uno colla figura di merda incorporata - mo' a Napolitano gli ha detto cieco, e magari il cane lupo se lo deve comprare lui...
No, la verità è che saggio doveva essere solo Beppe, il Million Dollar Man che non ha interesse a cambiare: meglio sfasciare, lucrare voti, comandare. Anche perché quando governa toccatevi i coglioni e chiedete a Parma: tasse alle stelle (5,10, quante ne volete...) e l'inceneritore che troppo lo chiudiamo bello aperto e funzionante. La verità è che vincere con un pugnettone da Casaleggio e Casapound è facile, fare politica è difficile. Ci vuole competenza, umiltà, intelligenza pratica. Pochi punti chiari, precisi; un programma potabile; nomi puliti e possibili, anziché Ghandi o il sindaco di Marte. Troppo, per l'Italia scervellata d'oggi. Che invece non si gurda mai della solita rivoluzione padronale, bissando Silvione ma coll'Adsl o Bossi ma senza la canottiera. Grillo che diventa grilletto: per spararci nei coglioni. Un saggio così, che non dice sempre sì e anzi dice sempre no, e siamo fottuti matematicamente. Annotare prego: 10 saggi X 5 stelle = 1 Grillo contento ma che  perde l'occasione + 1 Silvione felicissimo che risale nei sondaggi e se si vota d'incularci again l'occasione non la perde sicuro. Perché la matematica non sarà un'opinione, ma certe volte è proprio una merda.




lunedì 1 aprile 2013

WHAT'S PAPALUTO?!

La spieghiamo subito. Magari prendendola un pò lunga, ma arriviamo. Nella nostra vita bastarda e maconda ne abbiamo passate tante, affrontando prove tostissime: mangiatori di congiuntivi, carabinieri in protesta e in pantaloncini panoramici con vista palla, mostri mitologici piopolesi con dieci teste - e tutte di cazzo. Ma sinceramente i rischi più grossi li abbiamo corsi sfruttando il fattore campo, lì nella nostra vecchia sede oggi bonificata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità con gravi perdite di caschi blu. Noi colle mura amiche non è che non eravamo amici, non eravamo manco conoscenti: tu stavi là a escogitare nuove e fragranti cazzate quando passava un'ombra, un vortice quantistico, una ruspata d'antimateria. Ci facevamo forza, ci dicevamo Ma tu che hai visto? Io? Niente,  che dovevo vedere?! E magari n'altro poco la creatura aliena ti mangiava la testa. Eroi veri. Ma non si può essere eroi per sempre. E allora un giorno il più innocente, il più coraggioso, quello col vocabolario di Piero Angela spezzò la congiura del silenzio: Minchia Guagliò, qua ci sono i Papaluti!!! Che non sono i gatti di polvere - in confronto i nostri erano tigri nel motore, come la Esso; che non sono la banale famazza - i nostri c'avevano famazza e setazza che manco un pullmino pieno di Pannella clonati; che non sono nient'altro che loro - i Papaluti sono i Papaluti, la cattiva coscienza di un aspirapolvere in pensione e di una scopa complemento d'arredo...
Alla fine là erano e là sono rimasti, eh: questo per dire che è la denuncia che conta. La denuncia e anche la botta di culo di non soffrire d'asma, altrimenti ricovero urgente ecciao. Nessuno tocchi il Papaluto, per noi. Lasciatelo vivere felice, farsi una famiglia, una villetta di purvarata. Non fate gli eroi, non fate finta che non ci sia. Il Papaluto è contro l'opinione pecorona e pecorina, contro la maggioranza che vince facile ma che non ha per forza ragione, contro la verità tagliata spessa come la mortadella. Il Papaluto è il controparere che hai voglia a nasconderlo sotto il tappeto. Sta lì, e lì potete trovarlo, puntuale e sfottente: un pò come questo blog inaspirabile, inscopabile (ma non come la Merkel...), che t'ammazza il Folletto il Mocio Vileda e pure qualche splendente certezza. Perché certe volte per pensare meglio e diversamente devi guardarti negli angoli. Alla prossima scopata.