martedì 11 giugno 2013

L'IGNAZIO GIUSTO

Letta: Questa vittoria rafforza il governo - ma in ogni caso chiediamo scusa se abbiamo rotto i coglioni al Pdl. Epifani: una vittoria chiara e netta, un trionfo nazionale. ringraziamo tutti gli elettori e promettiamo a Silvio che non succederà più... L'aria che tira è questa. Il Pdl non tanto dispiaciuto d'aver perso, il Pd dispiaciutissimo d'aver stravinto: perché in confronto a quello delle Fanghe Intese, una camionata d'acidi ti fa l'effetto delle smarties. Effetti collaterali e virali, col morbo dell'inciucite che all'Ignazio che vince a Roma quasi ti fa preferire l'Ignazio che a Milano canta Gelato al Cioccolato come Pupo (video http://video.repubblica.it/edizione/milano/milano-la-russa-show-canta-il-gelato-libero/131527/130034). Un ex ministro della repubblica - secondo lui di Salò, ma repubblica - che si attacca al cono di Pisapia: contro gente così non perdi nemmeno se vuoi. E infatti il Pd più che una campagna ha fatto una scampagnata elettorale, abbandonando come al solito i candidati mentre s'invasellinava il culo per Silvio. Voleva, fortissimamente voleva, però a perdere non c'è riuscito lo stesso. Tutta colpa di 'ste cazze di primarie, di 'sti candidati troppo perbene che ancora circolano, di 'sti cazzi d'elettori che per quanto li fai vomitare al seggio ci vanno ancora (sempre di meno, ma prima d'arrivare allo 0% programmato ce ne vuole...). Perché le elezioni e l'astensionismo si vincono col curriculum, colla competenza, colla credibilità: non colla pettinatura, le puttanate geniali e i tweet. Coll'Ignazio giusto, non coi Renzi e i Letta sbagliati che giustamente s'alleano. Perché questo è un segnale terribile, pericolosissimo: il politicismo come l'antipolitica si possono levare dai coglioni in stereofonia: colla politica. Vera, semplice, onesta e preparata. Praticamente 'na tragedia. Niente scienziati della politica che poi sono peracottari delle Istituzioni, né peracottari travestiti da  scienziati delle Istituzioni che poi non fanno un cazzo a parte perdere gli scontrini per fottersi il rimborso. Persone normali, popolari ma non popolaresche, che hanno studiato anziché fatto finta, che hanno una vita e un lavoro, che non hanno bisogno d'essere presidenti o famosi, che se gli dici Riforme pensano a una giusta causa, non alla prossima causa di Silvione. Da Treviso alla Sicilia, vincere si può e si deve. Ma con questi che poi vogliono amministrare davvero, che vogliono cambiare qualcosa, che non vogliono fare i pali e i testimoni di Geova delle Fanghe Intese - con questi non ne vale la pena: di nuovo grazie, ma non si ripeterà più.


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