Passi
per Napolitano, che ormai se poco poco glielo tocchi minaccia di farsi una pera
di babà al rum e di morire pieno d’overdose (Elio & Troubled Stories, Supergiovane). Passi —
ma già meno — per Draghi che pur di dargli una mano si mette a
leggerla, la mano, e a fare pure gli euroscopi (Europa, arriverà la ripresa; Ariete, arriverà una bella fica o un
maschione…): un giorno, forse in autunno, mò vediamo quando ma intanto
calmini e pregate: una cosa talmente rigorosa e scientifica dal capo della
Banca Centrale Europea, che se guardate le nuove banconote da 5 in controluce
ci vedete Paolo Fox. Passi, e qui è il vero programma di lotta alla
disoccupazione, per tutti i ministri, i sottosegretari, i capigruppo, i
presidenti di commissione, i parlamentari, insomma tutta la nidiata fresca
fresca dei figli di secondo Letta e del suo governo. Gente che s’è appena
piazzata, senza un passato e senza un futuro, impoltronatissima che una botta
di culo così quando gli ricapita, al loro culo? Questi giustamente vogliono resistere,
restare attaccati alla seduta comoda, tanto che hanno pure fondato
un’associazione: Nessuno Tocchi Lettino,
e il simbolo è una Frau passata col Bostik. Normalità, italianità,
governabilità alla morte — nostra, possibilmente. Ordinaria malamministrazione.
Poi zompi e girelli per i canali, e fra le repliche di Masterchef Papua Nuova
Guinea si vede uno che ti cucina questa meraviglia al tg: La recessione è finita, in Italia la ripresa arriverà. Minchia,
pensi subito, chi è ‘sto bastardo che gli copia gli oroscopi a Branko Draghi?!
Poi guardi meglio, e capisci che è uno che può: a Draghi gli ha fatto il vice
in Bankitalia, c’ha un carriera e un curriculum — anche se
adesso sembra più una gran faccia di curriculum. E’ Saccomanni, il ministro
dell’Economia; che però, con una passata di Bartezzaghi, sembra Mani Nel Sacco:
della puttanata. La Callas che canta ad Amici. Un Direttore Generale della
Banca d’Italia — uno dei pochi posti in Italia dove essere un
coglione raccomandato non è ancora obbligatorio — che si smerda
la carriera d’economista e di studioso così. Ci sarebbe da chiedersi perché,
però facciamo prima a chiederci per chi. Per i pezzi di Stato, di banche, di
giornali e di dentiere che sostengono le Fanghe Intese. Per i soliti che ancora
hanno il coraggio di difendere il Governo del Fare, che nel frattempo è
diventato del fare parole e silenzio. Parole loro sugli annunci di
provvedimenti urgentissimi, rapidissimi, bellissimissimi che vi cachiamo
subitissimo e prima di mò — ma meglio a ottobre. Silenzio o pietosa
omissività degli osservatori e dei presunti cronisti per un governo che sulla
tastiera c’ha solo il tasto Rinvio. Fortuna
che ogni tanto Enrico, il nostro amatissimo Presidente su Consiglio (dello
Zio), s’inventa pure qualche sapida gag per non farci intristire: Il governo non andrà in ferie — e
voglio vedere chi se ne accorge… Immobili, paralizzati, impantanati da
subito, inutili e incapaci di fare un cazzo come sono, chi se ne deve
accorgere?! Eppure la loro missione la stanno centrando in pieno: occupare il
vuoto, impedire scossoni, anestetizzare i cervelli, ammosciare le teste e i
testicoli. Più che per il culo, questi ci pigliano per stanchezza. Ma i mezzi
però li usano tutti, persino la Kamikazeconomy di Mani Nel Sacco. Il
ragionamento è semplice, la strategia in due parole: aspettate ragazzi, mica
possiamo sbaraccare ‘sto governo proprio
adesso. Ecco, c’è sempre un Proprio
Adesso. Proprio adesso che l’Europa, proprio adesso che la Legge di
Bilancio, proprio adesso che i conti pubblici: proprio adesso che abbiamo trovato
un Proprio Adesso per tirare avanti
altri sei mesi, altri sei anni, altri sei secoli. E allora proprio adesso che arriva la ripresa, come si fa a mandarci a
casa?! Poi magari in autunno la Merkel rivince in Germania e a noi sciancati
d’Europa ci apre la borsa, la Borsa e Obama si ripigliano, gli americani e i
tedeschi riprendono a comprare il maglioncino la mozzarella di bufala e la
borsa di marca italiana che però si sono comprati i francesi: magari il Pil
crolla soltanto di mezzo punto anziché due, evvoi a quel (mezzo) punto ve la
sentireste di buttare nel cesso un governo così? Proprio adesso?! Come se il problema in Italia fosse la ripresa.
Come se il dramma non fosse che i soldi — tanti o pochi, colla crisi e senza — se li pappano i soliti mazzettari e
tangentisti ed evasori: che i morti di fame puntualmente votano, che i giudici
ogni tanto condannano ma tanto a che cazzo serve. Il dramma in Italia è
l’ingiustizia, ma si parla solo di giustizia. L’agenda del governo eccola qua.
Manomettere, sabotare, straforare la legge per Silvio Pellusconi, per evitare
le sue prigioni domiciliari, per dargli agibilità
politica: che poi sarebbe più che altro agibilità anale, allargando il culo
della Costituzione ai livelli della Minetti e di Ferrara: tipo il parcheggio
sotterraneo di San Siro, per capirci. Lavoro tosto, quasi impossibile con
questo caldo e senza farsi venire un Golpe di Sole. Ma l’alacre esercito di
Silvio s’è già portato avanti, anche grazie al giudice Esposito. Un genio dei
nostri tempi e della comunicazione, un furbone, l’unico napoletano fesso, un
Presidente di Cassazione e da Cazziatone: ma come, tu sai che dopo vent’anni di
propaganda sui giornali in Italia i veri delinquenti sono i magistrati, e dopo
la sentenza vai a dare subito un’intervista ai giornali? Non un genio del Male,
no. Anche perché se fosse un genio del Male lavorerebbe con Silvio e i suoi
amichetti stregoni della Finanza Nera che imboscano milionazzi per le
mazzettazze da dare ai magistrati che le accettano, quindi imparziali e non
comunisti. Gente sveglia, scippatori d’emozioni e d’evasioni che adesso
vogliono annullare una sentenza della Repubblica per un intervista al Mattino,
che oltretutto vende pure molte meno copie, rispetto a Repubblica… E quindi,
via per lo sprint d’autunno. Aperta la corsa al merdone: fa le scorregge, se le
incendia collo Zippo, se le annusa e gli piace l’odore; c’ha Cara e tutti gli album di Christian
(foto Agenzia Cotonatissima); a tre anni ha tirato la coda al gatto, usa falce
e martello anziché le posate per mangiarsi i bambini, non c’ha Mediaset
Premium, non è mai uscito da Napoli ma probabilmente è lo strangolatore di
Boston… Esposito per noi del Pdl, il regalo che doveva arrivare: proprio
adesso.
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