lunedì 12 agosto 2013

GOLPE DI SOLE A MANI NEL SACCO

Passi per Napolitano, che ormai se poco poco glielo tocchi minaccia di farsi una pera di babà al rum e di morire pieno d’overdose (Elio & Troubled Stories, Supergiovane). Passi — ma già meno — per Draghi che pur di dargli una mano si mette a leggerla, la mano, e a fare pure gli euroscopi (Europa, arriverà la ripresa; Ariete, arriverà una bella fica o un maschione…): un giorno, forse in autunno, mò vediamo quando ma intanto calmini e pregate: una cosa talmente rigorosa e scientifica dal capo della Banca Centrale Europea, che se guardate le nuove banconote da 5 in controluce ci vedete Paolo Fox. Passi, e qui è il vero programma di lotta alla disoccupazione, per tutti i ministri, i sottosegretari, i capigruppo, i presidenti di commissione, i parlamentari, insomma tutta la nidiata fresca fresca dei figli di secondo Letta e del suo governo. Gente che s’è appena piazzata, senza un passato e senza un futuro, impoltronatissima che una botta di culo così quando gli ricapita, al loro culo? Questi giustamente vogliono resistere, restare attaccati alla seduta comoda, tanto che hanno pure fondato un’associazione: Nessuno Tocchi Lettino, e il simbolo è una Frau passata col Bostik. Normalità, italianità, governabilità alla morte — nostra, possibilmente. Ordinaria malamministrazione. Poi zompi e girelli per i canali, e fra le repliche di Masterchef Papua Nuova Guinea si vede uno che ti cucina questa meraviglia al tg: La recessione è finita, in Italia la ripresa arriverà. Minchia, pensi subito, chi è ‘sto bastardo che gli copia gli oroscopi a Branko Draghi?! Poi guardi meglio, e capisci che è uno che può: a Draghi gli ha fatto il vice in Bankitalia, c’ha un carriera e un curriculum — anche se adesso sembra più una gran faccia di curriculum. E’ Saccomanni, il ministro dell’Economia; che però, con una passata di Bartezzaghi, sembra Mani Nel Sacco: della puttanata. La Callas che canta ad Amici. Un Direttore Generale della Banca d’Italia — uno dei pochi posti in Italia dove essere un coglione raccomandato non è ancora obbligatorio — che si smerda la carriera d’economista e di studioso così. Ci sarebbe da chiedersi perché, però facciamo prima a chiederci per chi. Per i pezzi di Stato, di banche, di giornali e di dentiere che sostengono le Fanghe Intese. Per i soliti che ancora hanno il coraggio di difendere il Governo del Fare, che nel frattempo è diventato del fare parole e silenzio. Parole loro sugli annunci di provvedimenti urgentissimi, rapidissimi, bellissimissimi che vi cachiamo subitissimo e prima di mò — ma meglio a ottobre. Silenzio o pietosa omissività degli osservatori e dei presunti cronisti per un governo che sulla tastiera c’ha solo il tasto Rinvio. Fortuna che ogni tanto Enrico, il nostro amatissimo Presidente su Consiglio (dello Zio), s’inventa pure qualche sapida gag per non farci intristire: Il governo non andrà in ferie e voglio vedere chi se ne accorge…  Immobili, paralizzati, impantanati da subito, inutili e incapaci di fare un cazzo come sono, chi se ne deve accorgere?! Eppure la loro missione la stanno centrando in pieno: occupare il vuoto, impedire scossoni, anestetizzare i cervelli, ammosciare le teste e i testicoli. Più che per il culo, questi ci pigliano per stanchezza. Ma i mezzi però li usano tutti, persino la Kamikazeconomy di Mani Nel Sacco. Il ragionamento è semplice, la strategia in due parole: aspettate ragazzi, mica possiamo sbaraccare ‘sto governo proprio adesso. Ecco, c’è sempre un Proprio Adesso. Proprio adesso che l’Europa, proprio adesso che la Legge di Bilancio, proprio adesso che i conti pubblici: proprio adesso che abbiamo trovato un Proprio Adesso per tirare avanti altri sei mesi, altri sei anni, altri sei secoli. E allora proprio adesso che arriva la ripresa, come si fa a mandarci a casa?! Poi magari in autunno la Merkel rivince in Germania e a noi sciancati d’Europa ci apre la borsa, la Borsa e Obama si ripigliano, gli americani e i tedeschi riprendono a comprare il maglioncino la mozzarella di bufala e la borsa di marca italiana che però si sono comprati i francesi: magari il Pil crolla soltanto di mezzo punto anziché due, evvoi a quel (mezzo) punto ve la sentireste di buttare nel cesso un governo così? Proprio adesso?! Come se il problema in Italia fosse la ripresa. Come se il dramma non fosse che i soldi — tanti o pochi, colla crisi e senza —  se li pappano i soliti mazzettari e tangentisti ed evasori: che i morti di fame puntualmente votano, che i giudici ogni tanto condannano ma tanto a che cazzo serve. Il dramma in Italia è l’ingiustizia, ma si parla solo di giustizia. L’agenda del governo eccola qua. Manomettere, sabotare, straforare la legge per Silvio Pellusconi, per evitare le sue prigioni domiciliari, per dargli agibilità politica: che poi sarebbe più che altro agibilità anale, allargando il culo della Costituzione ai livelli della Minetti e di Ferrara: tipo il parcheggio sotterraneo di San Siro, per capirci. Lavoro tosto, quasi impossibile con questo caldo e senza farsi venire un Golpe di Sole. Ma l’alacre esercito di Silvio s’è già portato avanti, anche grazie al giudice Esposito. Un genio dei nostri tempi e della comunicazione, un furbone, l’unico napoletano fesso, un Presidente di Cassazione e da Cazziatone: ma come, tu sai che dopo vent’anni di propaganda sui giornali in Italia i veri delinquenti sono i magistrati, e dopo la sentenza vai a dare subito un’intervista ai giornali? Non un genio del Male, no. Anche perché se fosse un genio del Male lavorerebbe con Silvio e i suoi amichetti stregoni della Finanza Nera che imboscano milionazzi per le mazzettazze da dare ai magistrati che le accettano, quindi imparziali e non comunisti. Gente sveglia, scippatori d’emozioni e d’evasioni che adesso vogliono annullare una sentenza della Repubblica per un intervista al Mattino, che oltretutto vende pure molte meno copie, rispetto a Repubblica… E quindi, via per lo sprint d’autunno. Aperta la corsa al merdone: fa le scorregge, se le incendia collo Zippo, se le annusa e gli piace l’odore; c’ha Cara e tutti gli album di Christian (foto Agenzia Cotonatissima); a tre anni ha tirato la coda al gatto, usa falce e martello anziché le posate per mangiarsi i bambini, non c’ha Mediaset Premium, non è mai uscito da Napoli ma probabilmente è lo strangolatore di Boston… Esposito per noi del Pdl, il regalo che doveva arrivare: proprio adesso.  


           


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