lunedì 13 maggio 2013

COMUNQUE UN CAZZO

Il ministro degl'Interni, nonché vicepresidente del Consiglio, che manifesta contro la magistratura a Brescia. Minchialfano&Friends con tutti i tenori del Pdl on the road per difendere culo e camicia del padrone: da Piazza della Loggia a Piazza della Loggia P2, insomma. Per evitare il golpe giudiziario inventato da loro (e dai loro teleschiavi leccanatica su Anale5...) fanno mezzo golpe casereccio con pic-nic - sempre colle loro manine. E se qualcuno protesta? Pronte altre manine: con dentro i manganelli. Tocco di gran classe finale by Silvio il paragone con Tortora, una pestata di merda talmente grossa che poi come al solito nega: io mai stato Tortora, semmai sciacallo. Scena fresca ma che sa d'antico. Che viene da lontano, dal potere che logora chi non ce l'ha, dalla gobba che seguiva sempre De Gasperi a messa. Solo che - diceva Montanelli - De Gasperi parlava con dio e Andreotti col sacrestano. E allora eccoci a Giulio, a un pezzo di storia (e anche d'altro...), al divo che finalmente non è più vivo. Ma che alla fine ha vinto. No, non moriremo democristiani: perchè siamo già tutti morti andreottiani. I partiti presi come taxi, i governi fatti con due forni, la politica senza etica ma con tutti i mezzi e gli automezzi: tipo le Fiat insanguinate di Moro e Falcone. La Chiesa come potere, il potere come religione, la religione delle due svergognate avemarie ai funerali delle sue vittime. Il nostro oggi cannibale e criminale nasce nelle ciniche mangiate d'ostie di ieri. Clericorrotto mazzettaro e mandante d'omicidi, ma trovami le prove; mafioso, ma solo fino al 1981; morto, ma forse prescritto pure qua. In attesa del suo ritorno o della sua reincarnazione in qualche forma di vita superiore (un verme, una fistola anale, un Vespa... foto) riconosciamogli tutti i meriti - grazie a lui l'Italia è un paese di corruzione moderna, all'avanguardia, una latrina di grandi prospettive per ladri puttanieri e immoralisti di successo. Coll'aiuto e l'opera di Andreotti l'Italia è passata dal si fa ma non si dice ipocrita di Fanfani, al si fa e si dice a bocca piena di Craxi, al si fa si dice e me ne vanto pure di Silvione. Quanti gustose coincidenze fra i due. Silvio tesserato P2 come tanti altri amici di Andreotti, guarda tu; Silvio tessitore d'interessi e affari e  abusi coi più merdosi in Italia isole comprese, proprio come Giulio e Aiazzone; Silvio vigliacco nemico e dispregiatore degli onesti e dei più coraggiosi, proprio come il simpaticissimo gobbazzo che sfotteva Ambrosoli prima di mandarlo a morte colle congratulazioni di Marcinkus e dello Ior. E solo Ambrosoli (Umberto, il figlio) ha difeso l'onore suo, della sua famiglia e di tutti gl'italiani per bene: niente parole di circostanza, niente saluto paraculo, niente vomitevole bava da spendere per un grande personaggio che comunque... Comunque un cazzo. Né perdono né oblio - riposati sottoterra Giulio. Ma non in pace: perchè noi non smetteremo mai di ballare e sputare sulla tua tomba.   




   

Nessun commento:

Posta un commento