Non pensateci nemmeno ad attaccarla, che questa mena. La Prefettona di Ferro mica scherza. Contro di me un attacco politico ma non sono Berlusconi: in effetti somiglio più a Mickey Rourke in The Wrestler (fotoconfronto per credere...). E anche a Mussolini e Churchill e Bud Spencer, se è per questo e se la guardi di profilo. Ma soprattutto, a proposito di profilo, il nostro minestrone dell'Ingiustizia Anna Marione Cancellieri ha sempre avuto quello istituzionale da mastino napoletano che ti dice che la saldezza della Repubblica è assicurata. Assicurata alla Sai di Ligresti, abbiamo scoperto. Giulia non sarà nipote di Mubarak ma è sempre figlia di don Salvatore, la superstar delle mazzette from Paternò to Milano da circa trent'anni. Intrallazzatore universale dal sottobanco a Mediobanca, trombamico di La Russa padre (gli ha assunto il figlio Geronimo in Premafin, la ditta familiare), gran pagatore di Craxi (ha cementificato mezza Lombardia grazie a lui), schiavo d'amore di Silvio ma anche arrapante oggetto del desiderio delle coop rosse (Unipol gli ha appena passato 11 milioni dei soci risparmiatori a titolo personale per comparsi Fondiaria Milano e Sai e fare la pubblicità con Silvan: Silvan, porcatroia...), Ligresti ha trascorso più tempo in galera che a casa. E modestamente si è sempre trovato benissimo fra i colleghi delinquenti, eh. Ma purtroppo 'sta genetica è una puttana traditrice e 'ste generazioni nuove non c'hanno la tempra. Neanche il tempo di carcerarla per le simpatiche attività di famiglia che la figlia Giulia quest'estate inizia a stare male: perde peso, sbrocca, non ha appettito - e grazie al cazzo, direte voi, con quello che si sono mangiati in questi anni... Invece no, no ragazzi. Non scherzate, questo è un caso umano. Una pregiudicata, sì, ma pure una povera afflitta delle nostre carceri che sono un inferno: più afflitta che povera, per fortuna sua. Crescere in mezzo alla cartamoneta ti rende più debole, più fragile, più delicata e sempre più emozionata e dolcemente complicata - 'na specie di Fiorella Mannoia, ma cleptomane. E mica sei malacarne di tossico, malato, spacciatore, negro e mortodifame che in carcere - se non t'ammazzano - puoi creparci ed essere buttato ai cani che sai a chi gliene fotte. Quelli stanno bene dove stanno, alla fine hanno rubato quattro soldi; Giulia invece ha patteggiato crimini per milioni, e giustamente può chiamare il ministro dell'Ingiustizia sul cellulare per chiamare un cellulare che la porti ai domiciliari. 'N'amica di famiglia, vedi tu il culo. Una che frequentava da sempre casa loro. Una paracula che si vendeva come Prefetta di Ferro. Una che si mette subito a disposizione: dice proprio così, come i mafiosi - che per un ex Ministro dell'Interno non c'è male. E non c'è male neanche per la Procura di Torino: la Cancellieri non ha abusato del suo potere e non è indagata anche perché nessuno dall'amministrazione penitenziaria l'accusa, fanno sapere. E figuriamoci se c'è male per la politica: quando la Ligresti esce tutti zitti, adesso che scoppia il casino tutti a fare le puttane pulite e scandalizzate. L'amministrazione penitenziaria rende poi noto che loro s'interessano di tutti i casi difficili, non solo della Ligresti: praticamente la più bella battuta del millennio. La Ministrona nel frattempo - copertissima da LettAlfano, Giorgio 'O Guappo Napolitano, tutto il Pdl alias Forz'italia alias Ruby Tuesday ma anche gli altri giorni della settimana - dichiara: Ho la coscienza a posto - è lì che tengo belle in ordine tutte le raccomandazioni per mio figlio... E siamo arrivati, come al solito. Ogni scarraffone è bello a mamma sua: anche quando mamma somiglia a un Triceratopo (fotoconfronto bis). Siamo arrivati a lui: Piergiorgio Peluso. Peluso come il cognome del papà, ma peluso come il triplo mento di mammà. Manager bravissimo, soprattutto a nascere nella casa giusta. Entra in Unicredit ma poi è talmente un fenomeno che i Ligresti vogliono assolutamente assumerlo. E lui gli finisce di distruggere le aziende, oltretutto salutando con 5 milioncini fra buonuscita e stipendio per passare a Telecom come direttore finanziario: giusto in tempo per sdirrupare lo sdirrupabile anche lì, eppoi via che arrivano gli spagnoli a raccogliere i cocci. Che carrierone Piergiorgio, puttanamaria. Anzi, Annamaria. Mamma Saura sarà orgogliosissima: prima dai comparucci di famiglia Ligresti, poi in Telecom quando lei è ministro dell'Interno e a Telecom - guardacaso - deve decidere se assegnare o no gli appalti più ricchi d'Italia... Bello Piergiorgio di mammà, che da solo non sai farti neanche una sega. Nausea molta, novità poca. Ladri, raccomandati, incapaci, grandi figli di e grandissimi figli di puttana - la solita Italia dove l'unico diritto che hai è chiedere Chi conosci in ospedale, in municipio, in tribunale? Un paese che affonda fra nepotismo generale e Nipotismo Lettiano, fra favori e ricatti, fra parole buone e ipocrisia cannibale. Un paese in cui nessuno davvero può alzare il dito accusatore: perché dal dito verrebbe una fragranza che non vi dico. Eau d'Italie, le parfum: l'odore del paese dove anche le Prefette Ferree in realtà sono Perfette Merdose.
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