martedì 27 febbraio 2018

L'ACCROCCO DEI CLONI


Amici Papalutisti per voi e per le politiche meno sentite — e più politicamente risentite — della storia uno spoiler alert che non spoilera un cazzo, una previsione del meteo di oggi ma data domani: Silvione ha vinto le elezioni. Attenzione. Non le vincerà: le ha già vinte. Come quasi tutte quelle degli ultimi 24 anni senza condizionale — comprese queste con Di Maio, quindi pure senza congiuntivo.

Vincerà perché ha già vinto: e non perché  — o non soltanto — potrà fare le Larghe Intese col trasformista centrista-sinistrato Giolittoni o le Laide Intese col ceffo-destra di Salvini-Meloni; e neppure perché saprà sopravvivere al naufragio del Pd a trazione integrale e attrazione fatale per il Lazzareno che non muore mai: solo d’amore per Renzusconi. No. Non clamorosamente vincerà perché — qua sì e quasi clamorosamente, trattandosi dello statista di Salutation e Romolo&Remolo — ha vinto culturalmente. Vincerà perché non ha rivali o alleati — solo replicanti, più o meno validi nel copiargli i metodi più scellerati, sguaiati, fotti-italiani già incazzati e sempre più inguaiati. E che però preferiscono l’originale alla copia, giustamente e nonostante tutto: ché nonostante la gran copia di tentativi d’imitazione, è ancora meglio persino la duplice coppia Vespa-Silvione che firma il bis del Contratto/Con-Pacco e con l’Italia in copia carbone. Silvione ha già vinto e vincerà perché — vera o presunta, finta o tinta come i suoi capelli, pulita o bisunta nei mezzi e nei cavilli — la guerra contro di lui sembra l'accrocco dei Berluscloni. E il peggio è che come film a episodi è anche peggio di Guerre Stellari — e per il profumino che si sente più che altro sembra Guerre Stallari. Anche nel senso dell'indimenticato e pluripregiudicato stalliere super-starworm Vittorio Mangano...

E allora cominciamo da qui. Partiamo, partitiamo tutt’insieme, dai! Vediamolo cattivo partito per cattivo partito, il festival del cattivo candidato messo dal malpartito politico d’appartenenza o solo d’opportunità. Si chiudono le liste, si aprono le gabbie: dentro tutti, purtroppo nel senso del seggio parlmamentare anziché di sirena e cellulare… Ecco a voi ana shit-parade che non va in ordine di voti o di probabilità, ma solo di mossa di merda o di merda smossa: di raccolta vuoti — mica a perdere, purtroppo — di probità.

E siccome Ignoblesse Oblige, non si può che iniziare dalla Lega Nordimberga già per l’Inidpendenza della Padania e adesso per l’Invasione della Polonia. Quella col Führer Taragno Matteo che giura non solo sul Vangelo Secondo Me e secondo Mengele perché pensa d’averlo scritto : ma pure sul rosario di candidati che peggio in giro non ghe ne pü. Dal Dio Po all’Io Pure a Salò, una sorpresa da Moschetto Kinder. A noi la Lega costola della sinistra era sempre sembrata una cazzata — ed essendo di D’Alema, per quanto smentita, era da imperizia giurata — ma che in versione Flat Tax e Forza Dux finisse ala nord della Casa Pound era proprio impensata. Su nei sondaggi, sempre più in basso coi magheggi e gli oltraggi. Alla storia d’Italia, e persino alla loro storiaccia di padani piangi e fottitalia. Dai barbari sognanti ai labari garrenti, listati a lotto dall’estrazione dal cilindro e nell’urna di andreottiani pimpanti. La situazione per la Lega è talmente grave che dobbiamo addirittura dar ragione a Bossi: una volta loro le mazzette le prendevano, ma Andreotti lo combattevano; ora non disdegnano la fucilata o la mazzolata Mad In Macerata, ma in compenso c'hanno l’Andreottiana più pret-a-portè che c’è, conquistata e candidata. Moriremo democristiani, ma a grazie a dio e a Giulia il Divo Giulio non è morto: è solo passato da essere paragonato a Belzebù a essere paracadutato in un collegio di Cantù… E se la Bongiorno si vede dal Salvino, in caso di vittoria prepariamoci a un bacio-bomba Salvini premier-Riina Junior! Incoscienza, doppiezza, giochi col fuoco e colla Fiamma perpetrati con forza (Nuova) e in perfetta coscienza. Sporca. Andando a Traini di terrorazzisti pericolosi in strada almeno quanto in lista. Spregiudicatezza, ambiguità morale, faccia tosta e sempre bene in vista e in televisione: e diteci se non è roba già vista, tutta sua, proprio sua di Silvione! Copiata punto (di sondaggio più alto) per punto (di non ritorno e più basso…), al punto che la lista potrebbe chiamarsi Noi Come Tanti Silvioni. Gente che balla col diavolo, gentaglia che ballerebbe pure sui tavoli sui tacchi e coi Farinacci di paese — persino con Milly Carlucci — pur di qualche voto segreto o palese, ma secreto e spremuto dal buco nero e di culo del Paese. Ma occhio, malocchio Montezemolo e Pinocchio, di cattivocchio il Miliardario Pedofilo e Pro-Euro di Bruxelles che vuole adottare il marmocchio... Con bugie furberie e albagie a pacchi hai gioco facile: è quello in gioco dopo, il difficile. Abbasso negri, musulmani, ricchioni; la colpa di tutto è dell’Euro, dell’Europa, dei burocrati laidi e ladroni! Ok, eppoi, quando ti accorgi che al governo non hai la bacchetta magica né il vagone piombato per far sparire tutti i guai gli zingari e magari pure i banchieri ebrei, come fai?! Evocato per metterlo nel sacco e nelle urne, poi ‘sto Demonificio è difficile rimetterlo nel tubetto.

E a proposito di non capire un tubetto o — vista la grandeur del super menteur che c’ha come secretaire — un tubo, non parliamo del Pd. Infatti ne patiamo. Non per noi, né per lui. Per tutti i mai abbastanza illusi o delusi dai collusi e fetusi mai abbastanza che ci si accalcano, ma che loro ancora votano. Un partito con così tanti ex Forza Italia che sembra un’ex Forza Italia, con più inquisiti (29) di tutti che pare proprio Forza Italia e un esproprio alla bassaforza di sottogoverno più bassa che c’è in Italia. Anche tralasciando la Boschi in versione Trentina da ‘mpezzo o Heidi ti sfanculano pure i Mario Monti, i DeLucas come i Sopranos, i nipoti dei boss candidati a più non posso e più blindati dei bossoli — tralasciando e scialando in tutto questo, restano macerie e macellerie, riciclati ovunque e ricicciati dappertutto. Addirittura lo sfregio di Casini a Bologna e l’alleanza di pregio colla Lista +Europa-Elettori della più o meno berlusconiana Bonino a nulla: gente che nessuno, di sinistra e con un po’ di cervello anche se con un popò di stomaco, di votarla si sogna. Il partito con più paracadutati della Folgore, un partito con così tanti paraculi indagati e/o inguaiati che pare folgorato sulla via di Hammamet. E a proposito di Folgore. Messa da parte la Questione Morale, ammainato e ammannito Berlinguer come uno stronzo pauperista oltretutto d’una noia mortale, archiviata la Bandiera e anche la guancia rossa, per il Grande Leader Senza Macchia e Senza Vergogna sarà mica tempo di ammirare o ammansire pure la camicia nera? Comodo fare gli antifascisti a chiacchiere al 25 Aprile o da Sant’Anna di Stazzema, eppoi essere a-fascisti di fatto che nel post-Macerata e alla malaparata scappano davanti alla vergogna finendo giustamente alla gogna, dal terrorismo neofascista che secondo loro è un falso un problema. Il fascismo criminale e illegale prende piede il fucile e le strade, il partito (il)legittimo erede della tradizione antifascista e costituzionale prende la via di fuga, il questore di Macerata si prende la colpa perché Sua Eccellenza Minnito Mussolini ha fatto una vile cazzata. E’ così che succede. A forza di vergognarti delle tue origini, origini vergogne del genere; a furia di dolosi calcoli politici per non dire politicisti, vengono fuori calcoli dolorosi che manco alla colecisti. Ed è questo che capita. Per non perdere la possibile (e sempre più labile…) alleanza colla feccia berlusleghista — anche grazie alle politiche migratorie vigliacche e provocatorie del Minnitismo anti-scafista e un po’ razzista — ha perso la fede e la fedina, la faccia e forse pure la supersiste facciata antifascista. Di tanta speme, di tanto spam elettorale, cosa ci resta? Renzi che nello spot tipo Mulino Bianco che sembra lo sport dell’Omino Bianco (VEDI QUI: https://www.youtube.com/watch?v=C5vQDaeOoIU) per pulirsi l’incoscienza di questi anni di governo scatta atletico in bici davanti all’elettore scettico. Sicuro che non vuoi votare Pd? Pensaci: noi abbiamo la pizza e il Pil alti, mentre in Africa si muore di Ebola Venuto bene, fa ridere per non piangere e rodere, e visto le balle che racconta da leader, c’è il caso che ce lo leviamo dalle balle che abbiamo nei boxer. Ma ci sono polemiche anche su questo — pare che il Giovane Favolardoso l’abbiano dopato mettendogli alle costolette una muta di risparmiatori Banchetruschi stanca di stare zitta e muta, definitivamente e legislativamente fottuta…

Dementis in fundo. Quattro parole per i Cinque Stelle sono anche troppe, visto che si sono giocati quasi tutta la credibilità a un due tre sballa… Scemi che nelle liste e nelle proposte da sciamani sciamanti si sono fatti via via scemanti. Svaniti — di testa, di protesta che non diventa mai davvero proposta — ancora prima di cominciare a cominciare. Sono il caso più impressionante, penoso, scoraggiante. Persi Casaleggio padre, il Grillo padre fondatore (ora frondista e polemizzatore) e la bussola, gli tocca arrangiarsi con Di Maio il leader in bambola. Fuori tutti mercanti dal tempio e tutti i mancati bonifici, col tempo i quattro mariuoli rimasti dentro il Movimento cominciano a essere troppi e troppo equivoci. Partiti colle migliori intenzioni, si ritrovano partito in mano a correnti, capibastone, maneggioni e massoni. Mai nessuno si era sfatto così tanto in così poco tempo. Soldi che spariscono, solidi argomenti che avvizziscono. Gente che vuole curare il cancro della corruzione o del colon colla meditazione, coll’omeopatia della corruzione ma più piccola, collo yoga e tanta acqua a colazione. Faide, inquisiti, fallimenti politici umani o amministrativi con fortissimi mal di plancia: non sanno stare all'opposizione, non sanno fare attenzione, non sanno stare al comando. Il potenziale primo partito rischia già di andare a fondo: Potenza di un Caiata (che comunque non è una cazzata…) può dare un calcio alla fortuna elettorale presente per aver preso il presidente del Potenza Calcio. Insomma. Partito proprietario, Casaleggiocentrico e casinocratico, infognato e infeudato nella lotta fra indegnitario e indegnitario, con uno stagista/pupazzo come non segretario. Giggino ‘O Manichino dell’Oviesse ci prova, dice, fa, sbraita di brutto e si sbaglia di verbo, lancia proclami che oramai sembrano Sos: l’impressione è che entrato come ex stagista al San Paolo nonché indossatore di consenso extralarge, gli andrà già bene se dalle elezioni non uscirà come ex futuro statista grato a San Gennaro per un calo che è solo XS…

E quindi. Promesse impossibili da mantenere e anche solo da ascoltare; candidati sbagliati e linguaggi sballati, inascoltabili inguardabili e presentabili giusto a qualche professore di criminologia o d'Italiano Storia e Geografia delle medie; tutti a rincorrere il peggio ricorrendo alla scusa che quell'altro è peggio; nessuno scrupolo, tutti facendo la corte al Mafiofascio coll’obolo facendo finta di far gridare al Miracolo. Berlusconi ha già vinto perchè è in tutti i partiti, e ok, ma non solo: è in tutti loro, perché è anche tutti noi. E’ ll Berlusconi in sé e pure in me di Gaber, che diventa il Berluschino per tre in ogni presunto e bisunto leader. Nessuna sorpresa, allora. Siamo noi, siamo lui, impossibile dire oramai se è lui che ha plasmato/plagiato/peggiorato noi, o noi lui. Tv, Derisi e Cazzoni in tutto il mondo? Un po’ Barbara D’Urso, un po’ Marcello Dell’Utri, un bel po’ di Macello Dell’Urso per tenere buoni massaie e mafio-massoni, le une e gli altri? Scandali, merdoni politici e sfondoni economici, corruzione di minori e di magistrati, amicizia promozione e difesa d'imbecilli patentati o di bacilli criminogeni acclarati? Non importa, tutti dettagliuzzi perdonati! Non solo da noi, che siamo il paese di don Matteo Messina Denaro ma ci vediamo e rivediamo in e nel Don Matteo di Spoleto e di Terence Hill. Dalla Culona Inchiavabile Merkel al Fighetto Insopportabile Macron, nell’Europa malata che si aggira attorno allo spettro del Populismo Furioso e Neofascista, pur di uscirne e grattarsi la rogna dagli a dare lo status di statista moderato a chiunque, anche a chi esce dal passato malato del pus Piduista... Oramai per spiegare la politica d’impopolare stoltezza, non resta che la saggezza popolare. E quindi. Se Parigi tenesse lu mere sarebbe na piccola Ber, e la piccola Europa che oramai è una grande Italia uguale: non c'ha il mare, ma è piena di bari. Che mentono, s'illudono, si e c’imbrogliano. Proprio come noi, che vogliamo sempre il lieto fine, meglio se finto; noi che l'illieto fine non è una possibilità, nemmeno per finta, manco nella pubblicità del Buondì, che infatti hanno eliminato perché ci ha fatto salire i cazzi fin qui. La mamma che si becca l’asteroide, la brioscia che si vende con un po’ di humour nero e senza il solito mix di bimba colle lentiggini e milfona collo stacco di coscia? Non esiste, alla tele come nelle urne tutto questo ben di dio patria e famiglia non andrà a male, tutto questo male non puo non andare a buon fine. Non c’è pericolo BerluscoAriano, alla fine ci sarà il Miracolo Euro-Italiano. Mammona Italia e Matrigna Europa - noi coi berlusleghisti quasi al 40 percento, loro coi nazisti al centopercento di Afd secondo partito al 20 - non si stanno beccando in culo un asteroide grosso e sanguinoso come un'emorroide. Tranquilli, ci pensa e ce lo dice, ci pensa perché lo dice, lo dice perché lo pensa e ce lo predice guardando il cielo, l’Onnipresente Silvione, l’Onnipresidente pure Proctoastrologo.

P.Q.M.

Per Questi Motivi, Per Questa Manica di babbuini imitatori peggiorativi, o anche Porca Quella Madonna (scusate, ma lo sapete: noi Papalutisti siamo bestemmiatori assai e poco salutisti, e per questo coi nostri post non solo non abbiamo futuro, ma nemmeno un posto ad Avvenire...) ecco perché Silvione ha già vinto e vincerà ancora. Nonostante le nostre madonne, grazie a questi mascalzoni e per questi motivi. Più uno, non il più grave ma di sicuro il più urticante. Questo. L’indigeribile classe dirigente e ripetente della sinistra non più Radical Chic — magari! — ma Asinal Cheap: piena di sé e di paté come un dirigibile, talmente improvvisata sciancata e vuota di senso (se non degli affari, della convenienza in società per soldoni e in politica, dell’opportunità e dell’opportunismo impolitici) e d’idee da essere non solo non dirigente, ma pure indirigibile. In ordine sparso, scarso, trafelata, approssimativa, raffazzonata. Eccoli qua, o quaqquaraqquà, i più anti-Berlusconi del Paese, a patto (del Nazareno) che la cosa non intacchi di centesimo i santi e De Benedetti milioni al mese. I meglio fichi del bigoncio, i peggio nemici di Silvio da rendere malconcio per il bene sommo del nostro Stivale, che si sono rivelati renzisti o alla meglio terzisti del nostri stivali. Eccolo, l’oro di Silviopoli. I princìpi sonanti dei suoi principali avversari: che sono il principio della fine per la sinistra e per la democrazia, che più o meno consciamente hanno sempre come fine un sinistro principato demorenzista con Silvio più bello e più bullo del reame. Quelli che promettevano di spodestarlo e tempo cinque minuti in una stanza finivano per promettere di sposarlo. I Renzi d’oggi che sono i D’Alema di ieri. Quelli che squadravano come squadracce di manigoldi manettari e maniaci visionari i girotondi, che prendevano per il culo chi lo prendeva sul serio, quelli sempre in conflitto mai cogl’interessi, ma col conflitto a Reo Silvio. Riproposti pari pari in questi tempi bui e in Italia poco rari. Ubi Di Maio, Silvio non cessat! Sentite le dichiarazioni di vuoto, no? Meglio Berlusconi dei Grillini! Soloni, pazzi non furiosi ma anzi pensosi: partiti di testa, che alle elezioni pensano e credono ancora di potere far loro capi capetti e capi di cazzo  dei partiti di testa. Dagli Scalfari ai Calabresi, dai grandi vecchi ai poveri cocchi di Stampubblica; antiberlusconiani antichi, quasi antidiluviani, che si sono trovati d'accordo con questi nuovi toy-boy da compagnia agnelliana e da compagnia dei berlusrenziani. Anti-B. di serie C, come comodo: che come tanti Commodo hanno tradito se stessi — ma non i propri interessi — e sono andati matti per il Cesarismo di Renzi e il Matteismo di Silvione. Leggi porcata, Banchetrurie, Deforme Costituzionali — tutto, perfino il Rosatellum come un post-coitum del Referendum, era roba da valutare e rivalutare, da  godere e rigodere, da votare e rivotare Sì, sì ancora ad libitum. Tutti decisi, tutti arrazzati: a cambiare o accoppare il Paese, alla fine è lo stesso,  su certe bisogna andare recisi: poi si sono svegliati. Siccome può vincere davvero — senza Nazareno, senz’appello e senza Matteo Lo Stampello — ora Silvione torna l'uomo Nero! Appelli, contrappelli, contrordine ex ex compagni! A farne il Patito della Nazione, un martire e un maitre a gouverner, abbiamo fatto la cappella! Ci siamo sbagliati, ma adesso ci siamo svegliati: ubbiditeci, votate Renzi e i suoi (m)alleabilissimi (m)alleati. Che schifo, che pena, ‘sti paggi a la page della pagina degli editoriali quasi peggio e più disonesti di Silvione, che almeno è sempre lui: lo zozzone che promette e propone più pane e più figa, più cazzi se sei marchettaro e meno pene se sei evasore o mazzettaro. Dai, a darvi addosso non avremo scherzato, avremo persino scazzato, ma a fin di bene: voi anti-Nazareno e pro-No al referendum vi abbiamo scacciato di brutto e tacciato di tutto, ma vi vogliamo ancora bene! Ci vuole l’unità, ora più che mai: non il fu-giornale di Gramsci, ché quello Renzi ha deciso che doveva morire per farne un non giornale, una cosa fru-fru che servisse a lui. Come tutta la tradizione, l’intelligenza, il valore della Sinistra italiana. Ma non importa, prima di metterla sul rigore e tirare le conclusioni guardate chi c’è in porta! Votate utile, non votatevi all’inutile ma dilettevole! Ci sono i barbari alle porte, e allora chissene se da dentro casa viene odore di merda forte! Per Samuel Johnson il patriottismo è l'ultimo rifugio dei mascalzoni, con questi qua il Turonasismo e il Votoutilismo lo sono dei Renzusconi. Basta così, grazie; basta cosi che ci domandano stupidissime grazie. Inutile sprecare ancora parole al vento e al voto che non si deve sprecare. Hai voglia di editoriali-appello-papello di Folli folli, di Eugenio Scalfuori di testa, dello straziato Mario Calabrisello suo. Inutile fare la mozione degli affetti: è un patetico raschiare il fondo dell'antiberlusconismo, dopo anni a tirare il carro e a provare di tirarci il bidone del Berlusrenzismo. Andrà male, ma è così che deve andare. Male, puro e semplice: niente male minore, niente meno peggio che poi è sempre il meglio peggio: niente bene o male sono stato partecipe, più che complice. Andrà come andrà. Ci toccherà un governo fascioleghista Salvini-Meloni, uno trasfoRenzista a papale guida Giovanni Paolo Giolittoni II? E’ lo stesso. Avrà ancora, sempre, per sempre e pur sempre (ri)vinto Berlusconi. Più probabile il secondo del primo, ma tanto saremo già saltati alla frutta. Le Laide intese che temiamo — ma non sappiamo ancora se — mettono orrore, ma le Larghe intese che temiamo e già sappiamo mettono il magone e sanno di squallore. In ogni caso. Domenica consultiamoci elettoralmente e consoliamoci vicendevolmente: vada come vada tutti noi (forz)italiani abbiamo molte fecce al nostro Arco(re).

P.S.P.V.: Post Scriptum Prae Votum. Poi. Detto, mal detto o maledetto tutto questo, potrebbe sembrare, ma noi non è che vogliamo fare gli stupendi o gl'intelligentissimi stupidi. Visti i tanti No Vax e Sì Silvio Dux in giro, in questi anni non avrà funzionato il vaccino anti-Berlusconi di cui parlava Montanelli; ma noi lo stesso non abbiamo fatto quello anti-affluenza: qui al Papaluto andiamo a votare, non saremo stupendi e saremo pure stupidi, ma  mica siamo imbecilli. Il partito del non voto è l'unico che non deve vincere, l’unico partito preso che è un partito perso, con cui perdono tutti. Noi il nostro voto ce l’abbiamo, il nostro diritto-dovere l’abbiamo fatto e lo facciamo, mica abbiamo fatto voto di castupidità. Non resteremo puri, ignari, ignavi e semplici. Forse resteremo fottuti, ma pazienza: almeno non ce ne saremo fottuti in partenza. Meglio inculati che ignavi, meglio impegnati ma liberi che disinteressati e schiavi. Ci prendiamo responsabilità, non prendiamo paura, non c’interessa prendere la patente d'indifferenza politica pura. Votiamo Liberi e Uguali, proprio perché crediamo che per essere liberi non dobbiamo mai pensare tanto sono tutti uguali. Grasso che cola, D’Alema ci cova, uno prende i voti e l’altro gli fa le scarpe e pure la suola… Forse. Ma — simbolo o embolo, sia pure preambolo a un capitombolo — preferiamo chi ha candidato qualcuno che ha combattutto la mafia — ma veramente — a chi ha candidamente ammesso (anche in lista) che a lui interessa molto la salute di Dell'Utri e della (anti)mafia non gliene frega niente. Antifascismo senza timidezza, legalità senza se e senza ma, nessuna esitazione nel dire che chi non fa tutto quello che può contro criminalità e corruzione come cittadino e come uomo è una schifezza. Proposte concrete — ma basate su ideali, non su mance ai liceali — su scuola, lavoro, precariato: per combattere la mafia e abbattere la Mafia-tax che si mangia il pane e i denti d’un Paese cariato, che cerca disperatamente (e follemente) di mettere investimenti in un secchio bucato. Mica poco: minchia, poco. Forse è niente, forse è troppo, certo è abbastanza per convincerci. E certo c'è D'Alema sempre presente, sempre lì colle sue ideone inciucione di governo del presidente. Non è il massimo, ma non sarà il Massimo della sinistra ai minimi a farci cambiare idea. Liberi e Uguali, quindi: con convinzione, con qualche ubbia, ma senza molti dubbi. E pure senza la convinzione di compiere chissà quale eroismo, ma neppure un errore, noi votiamo: per salvaguardare certi valori, senza sentirci Giusti fra le Nazioni, ma sentendo di fare qualcosa di giusto per la più sbagliata e sbaragliata delle Nazioni.
Buonanotte, buon voto, e buona fortuna.