Riassumendo. A New York la sinistra prende i voti difendendo la giustizia sociale, in Italia la ex sinistra li perde difendendo l'ingiustizia della Cancellieri. A New York Bill De Blasio - anche se la città ha già la pressione fiscale più alta d'America - propone tasse sui più ricchi per aprire scuole e ospedali, in Italia l'idea più bella del mondo secondo tutti è detassare i villoni a quattrocento stanze per fottere le medicine e la maestra di sostegno a chi c'ha quattrocento euro al mese scarsi. Bill De Blasio non è un ragazzino emmanco un ragazzotto della politica; è uno navigato, che ha fatto la scuola da Hillary Clinton e i capelli bianchi per le strade; è un americano con padre tedesco che ha scelto il cognome della madre d'origine beneventane, che ha sposato una donna di colore con esperienze lesbiche, che ha un figlio pettinato come Jimi Hendrix che si chiama Dante. Noi il massimo che c'abbiamo è un ragazzotto pettinato come il fottuto bambino della Kinder, un sindaco che nella città di Dante se ha combinato qualcosa non se n'è accorto nessuno, un raccomandatissimo dall'Azione Cattolica a Mediaset che vuole tagliare le pensioni di reversibilità e incularsi i sindacati ma guai a tassare i finanzieri off shore perché lo sponsorizzano pesante. Nessuno mischiato con niente, ma vestito Apple: il futuro berluschino del Partito Democratico eccolo qua, in mano a uno che se gli dici Benevento ti risponde Mastella. Che in effetti è l'unico a mancargli nel dream team di Coccodritti (foto) famelici che lo sostengono, ma c'è tempo. Per ora si tiene Veltroni e Gentiloni che vanno bene per la rima, Franceschini già meno, Orlando l'Antimafiosauro chiacchierato meno ancora - ma sul RenziBus destinazione piazza Vittoria i meglio stanno arrivando adesso. Sale fra gli applausi don Antò Bassuline alias Totonno La Chiavica, appena assolto per lo scandalo rifiuti a Napule: innocente come a Cristo, lui la mondezza sapeva trattarla come dio comanda - basta vedere come ha riciclato subito subito sé medesimo. Dopo un giretto da ministro con Berlusconi, uno con Prodi, uno da Terminator della Calabria, uno come coordinatore nazionale nell'Mpa del pregiudicato Lombardo (perché a lui non gli fa schifo niente, ma manco a Lombardo...) un altro mito si accomoda sul bus al posto per gli handicappati grammaticali: Agazio Agaziator Loiero, che graaaande!!!! Anche lui innocente come Cristo e più di Cristina D'Avena, ma senza cantare: da lui sugli 800 milioni di euro scomparsi in depuratori farlocchi quand'era Presidente della Giunta e Commissario regionale all'ambiente non è uscita nemmeno un do di petto o di mazzetta, per i giudici di X-Factor. Che, nell'innovativo format della Calabria, se il concorrente non canta sono loro a essere eliminati. Loro con tutta l'inchiesta - smontata, smembrata, fatta a pezzi, cancellata. Così poi ti dicono: visto, visto che nell'inchiesta non c'era niente?! Vai Agaziator, vai assolto colla famosa formula E Grazie al Cazzo, vai a portare un pò di novità nella politica di Renzi anche tu... Perché il bello alla fine è questo. In America, giusto o sbagliato, il nuovo di De Blasio è nuovo davvero. Facce nuove, idee nuove o comunque diverse. Non farà bene? Avanti il prossimo. Da noi no. Da noi il nuovo è sempre di terza mano, sempre lo stesso e degli stessi, è ringraziare la madonna se De Mita non c'ha tempo e Cuffaro non c'ha l'ora d'aria: altrimenti appoggiavano Renzi pure loro. Renzi, il nuovo italiano, cioè il nuovo per finta, il nuovo impossibile. Anche non fosse il paraculo arrivista e inconcludente che è, anche fosse una compilation di Kennedy Batman e Berlinguer, con una zavorra di vecchi coccodrilloni affamati così dove cazzo vuoi andare? Dimmi con chi vai e ti dirò se torni a casa. Se la squadra è questa che minchia di partita ti vuoi giocare? L'unica possibile, la stessa di Letta nel derby personale fra democristiani 2.0: la partita del potere da spartire facendo finta di governare, il solito catenaccio di Fanfani-Andreotti-Forlani che manco il Trap ai tempi d'oro. Una supercazzola pittata di fresco messa su da chi a momenti ci finiva, al fresco. Perché se in Spagna e Germania il Falso Nueve funziona soprattutto con Guardiola, in Italia il Falso Nuevo funziona soprattutto per non finire in guardina.
domenica 10 novembre 2013
IL FALSO NUEVO
domenica 3 novembre 2013
PREFETTA PERFETTA
Non pensateci nemmeno ad attaccarla, che questa mena. La Prefettona di Ferro mica scherza. Contro di me un attacco politico ma non sono Berlusconi: in effetti somiglio più a Mickey Rourke in The Wrestler (fotoconfronto per credere...). E anche a Mussolini e Churchill e Bud Spencer, se è per questo e se la guardi di profilo. Ma soprattutto, a proposito di profilo, il nostro minestrone dell'Ingiustizia Anna Marione Cancellieri ha sempre avuto quello istituzionale da mastino napoletano che ti dice che la saldezza della Repubblica è assicurata. Assicurata alla Sai di Ligresti, abbiamo scoperto. Giulia non sarà nipote di Mubarak ma è sempre figlia di don Salvatore, la superstar delle mazzette from Paternò to Milano da circa trent'anni. Intrallazzatore universale dal sottobanco a Mediobanca, trombamico di La Russa padre (gli ha assunto il figlio Geronimo in Premafin, la ditta familiare), gran pagatore di Craxi (ha cementificato mezza Lombardia grazie a lui), schiavo d'amore di Silvio ma anche arrapante oggetto del desiderio delle coop rosse (Unipol gli ha appena passato 11 milioni dei soci risparmiatori a titolo personale per comparsi Fondiaria Milano e Sai e fare la pubblicità con Silvan: Silvan, porcatroia...), Ligresti ha trascorso più tempo in galera che a casa. E modestamente si è sempre trovato benissimo fra i colleghi delinquenti, eh. Ma purtroppo 'sta genetica è una puttana traditrice e 'ste generazioni nuove non c'hanno la tempra. Neanche il tempo di carcerarla per le simpatiche attività di famiglia che la figlia Giulia quest'estate inizia a stare male: perde peso, sbrocca, non ha appettito - e grazie al cazzo, direte voi, con quello che si sono mangiati in questi anni... Invece no, no ragazzi. Non scherzate, questo è un caso umano. Una pregiudicata, sì, ma pure una povera afflitta delle nostre carceri che sono un inferno: più afflitta che povera, per fortuna sua. Crescere in mezzo alla cartamoneta ti rende più debole, più fragile, più delicata e sempre più emozionata e dolcemente complicata - 'na specie di Fiorella Mannoia, ma cleptomane. E mica sei malacarne di tossico, malato, spacciatore, negro e mortodifame che in carcere - se non t'ammazzano - puoi creparci ed essere buttato ai cani che sai a chi gliene fotte. Quelli stanno bene dove stanno, alla fine hanno rubato quattro soldi; Giulia invece ha patteggiato crimini per milioni, e giustamente può chiamare il ministro dell'Ingiustizia sul cellulare per chiamare un cellulare che la porti ai domiciliari. 'N'amica di famiglia, vedi tu il culo. Una che frequentava da sempre casa loro. Una paracula che si vendeva come Prefetta di Ferro. Una che si mette subito a disposizione: dice proprio così, come i mafiosi - che per un ex Ministro dell'Interno non c'è male. E non c'è male neanche per la Procura di Torino: la Cancellieri non ha abusato del suo potere e non è indagata anche perché nessuno dall'amministrazione penitenziaria l'accusa, fanno sapere. E figuriamoci se c'è male per la politica: quando la Ligresti esce tutti zitti, adesso che scoppia il casino tutti a fare le puttane pulite e scandalizzate. L'amministrazione penitenziaria rende poi noto che loro s'interessano di tutti i casi difficili, non solo della Ligresti: praticamente la più bella battuta del millennio. La Ministrona nel frattempo - copertissima da LettAlfano, Giorgio 'O Guappo Napolitano, tutto il Pdl alias Forz'italia alias Ruby Tuesday ma anche gli altri giorni della settimana - dichiara: Ho la coscienza a posto - è lì che tengo belle in ordine tutte le raccomandazioni per mio figlio... E siamo arrivati, come al solito. Ogni scarraffone è bello a mamma sua: anche quando mamma somiglia a un Triceratopo (fotoconfronto bis). Siamo arrivati a lui: Piergiorgio Peluso. Peluso come il cognome del papà, ma peluso come il triplo mento di mammà. Manager bravissimo, soprattutto a nascere nella casa giusta. Entra in Unicredit ma poi è talmente un fenomeno che i Ligresti vogliono assolutamente assumerlo. E lui gli finisce di distruggere le aziende, oltretutto salutando con 5 milioncini fra buonuscita e stipendio per passare a Telecom come direttore finanziario: giusto in tempo per sdirrupare lo sdirrupabile anche lì, eppoi via che arrivano gli spagnoli a raccogliere i cocci. Che carrierone Piergiorgio, puttanamaria. Anzi, Annamaria. Mamma Saura sarà orgogliosissima: prima dai comparucci di famiglia Ligresti, poi in Telecom quando lei è ministro dell'Interno e a Telecom - guardacaso - deve decidere se assegnare o no gli appalti più ricchi d'Italia... Bello Piergiorgio di mammà, che da solo non sai farti neanche una sega. Nausea molta, novità poca. Ladri, raccomandati, incapaci, grandi figli di e grandissimi figli di puttana - la solita Italia dove l'unico diritto che hai è chiedere Chi conosci in ospedale, in municipio, in tribunale? Un paese che affonda fra nepotismo generale e Nipotismo Lettiano, fra favori e ricatti, fra parole buone e ipocrisia cannibale. Un paese in cui nessuno davvero può alzare il dito accusatore: perché dal dito verrebbe una fragranza che non vi dico. Eau d'Italie, le parfum: l'odore del paese dove anche le Prefette Ferree in realtà sono Perfette Merdose.
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