Non faremo nessuna legge salva-Berlusconi, noi
siamo democratici a vocazione maggioritaria: faremo una legge che salva tutti gl’italiani come Berlusconi.
Nessuno scambio segreto nell’accordo del Nazareno-ci mettiamo a pecorina senza contropartite, gratis et amore Silvi.
Chiamatelo Patto del Samaritano, chiamatelo plebiscitarismo criminofilo,
chiamatelo carità democristiana, chiamatelo fanfanismo fanfarone: però è bello
quando uno chiarisce. E Renzi nelle interviste chiarisce: infatti la prima
parte delle due dichiarazioni è sua ed pubblica. Il problema è che molto
probabilmente è sua anche la seconda, che non c’è ma s’intuisce. Solo che è
segreta, proprio come il famoso accordo del Nazareno. Che si chiama così perché
a finire in croce non è un famoso tipo di Nazareth con addominali da paura ma
la nostra democrazia. Meglio, la democrazia così come l’avevano pensata i padri
costituenti. Ma mo’ c’è di più, c’è di meglio: ci sono i padrini ricostituenti
la P2. Sì, perché non passa giorno che ‘sto luminoso Rinascimento Renziano non
assomigli sempre più alla Rinascita Gelliana. Nel senso del piano di Rinascita
democratica della P2, però se possibile in peggio. Perché nemmeno nei suoi
sogni più bagnati il Venerabile Kiss Me Licio si sarebbe immaginato di affidare
la riforma della giustizia e della istituzioni a pregiudicati, mafiosi, mazzettari,
noti frequentatori dei palazzi di giustizia e inibiti dal frequentare i palazzi
delle istituzioni. Eppure. Abbiamo detto Gelli, mica cazzi, ma forse ci siamo
tenuti bassini. La loggia del Maestro era Propaganda 2, qua siamo già a
Propaganda 1000 e voti a milioni. Gelli non l’aveva votato nessuno, né lui
aveva avuto la faccia culosa di candidarsi. Ma la democrazia in Italia è una
brutta bestia, senza vergogna e senza memoria; e il partito democratico di
Rinascita di Renzi è una bestia politica che ricorda il famelico e infetto Psi
dello zoo di Bettino. Però siamo ingiusti e ingenerosi e pure bastardi:
scusaci, Bottino. Tu c’avevi i nani le ballerine e le troie, questo qui un solo
nano arrapato di troie e
ballerine: e lo ama pure alla follia, oltretutto. Tu c’avevi una cultura
e una statura politica che levati, questo qua i tweet alle sei di mattina e i
ministri di Boschi e di Riviera, le bone buone per tutte le occasioni che ti levano
le parole da quanto sono ignoranti, arroganti, ignorarroganti. Era tuo amico e
pagatore, però a Berlusconi gli hai dato il monopolio della televisione: mica
della Costituzione, come questo qua. Tu eri un guappo di cartone — come diceva Montanelli — Renzi è un
guappo di cartone animato, come diranno i libri di storia a fumetti. Un lupetto
da Topolino. Un toyboy-scout per le peggiori porcate. Un cazzaro. Un imparaticcio. Lo scemo che becchi
sull’autobus e che parla sempre perché lui sa come si risolvono tutti i
problemi. E che ci vuole. Si
cambia verso, si cambia la camicina bianca, si cambia la storia e la carta
costituzionale. Che d’ora in avanti — visto l’uso
cui è destinata — sarà
chiamata carta scottex: dieci piani (di Rinascita) di sordidezza. Impressionante
e quasi ammirevole, la disonestà intellettuale
(scusate, nel caso del nostro Matteo Ganzi l’accostamento è di dubbio gusto, lo
sappiamo…) con cui il ragazzo flirta colla disonestà semplice. Lui coi
delinquenti fila che è una meraviglia, proprio. S’è capito nel caso della
sentenza Ruby. Silvio condannato in primo grado? E lui: Questo non fermerà le Riforme. Silvio assolto in secondo grado? E
lui: Questo è uno stimolo alle riforme ma
— eddai a
insistere, nel caso qualcuno dei renziani merdaioli inconsapevoli ci sperasse
ancora… — ci tengo a dire che anche una condanna non avrebbe fermato il processo
delle Riforme. Ennò, lui ci tiene a dire che non lo tiene nessuno
dal riformare: mentre a noi chi ci trattiene dal ridere per non piangere? Ennò,
i processi di Silvio mica lo fermano, il processo delle Riforme. Sempre
maiuscolo, Riforme, che di minuscoli
ominicchi ce ne sono pure troppi, all’opera. Un’opera dei pupi, ma più che
altro dei pupari. La solita cosetta italiana dolcemara, grave ma non seria. E
come potrebbe esserlo, se a tenere mano nera a tutto ‘st’incuacchio è il Turco
Napolitano, un personaggino che oramai nello spettacolo sta fra Totò e Tiro
Mancino, nel senso dellio scherzo che ha tirato ai magistrati che ancora lo
aspettano per sapere del suo amico Nicola e della trattativa colla mafia? Lui — che modestamente ha appoggiato Stalin e i carrarmati in Ungheria, eppoi
pure Craxi contro Berlinguer — di
democrazia e questione morale se ne intende. Tutto a posto, tutto bene: non
agitate pericoli autoritari, non agitate manette, non agitatevi proprio. Ecco,
sì, state zitti e fermi che qua abbiamo da fare. Scrivere, riscrivere,
accordarsi, affidare la legge elettorale a Calderoli dopo il Porcellum: che è
come affidare tua figlia al mostro di Firenze, ma dopo che Pacciani è stato
condannato. Perché il livello è questo. Se non sono zozzi e ricattabili, non li
vogliamo. Rispettabili non ne vogliamo. E soprattutto: rispettarvi, elettori,
quello non lo vogliamo proprio. Blandirvi, aizzarvi, compiacervi. Ma trattarvi
da adulti, farvi capire, farvi scegliere davvero: quello mai. Mettete una croce
e metteteci una pietra sopra per cinque anni o più. Il nuovo sistema di potere
è e sarà questo. Talmente stabile da essere immutabile, talmente dinamico da
essere immobile. Doveva essere un Rottamatore, Renzi in realtà è un RottamAttore.
Uno che recita la parte del Nuovo, che fa il finto giovane, che fa le peggio
cose colla peggio vecchiaia politica. Di una sola cosa dobbiamo ringraziarlo:
pare che abbia garantito a Silvione che parteciperà alla scelta del prossimo
presidente delle Repubblica, e soprattutto pare gli abbia garantito che il
presidente non sarà mai Romano Prodi.
Grazie, Matteo il Ganzo: di ricevere l’insulto del tuo consenso, uno dei pochi
avversari autentici e presentabili di Berlusconi e del berlusconismo non se lo
meritava proprio. Avanti così, ragazzo mio. Bene così Rottamattore, col tuo
spettacolino d’illusionismo e populismo sempre in turné. E sempre fumé, in una
nebbia di bugie e smentite. L’amore coi tagli agli sprechi è finito? Era una
Cottarelli estiva? La spending review in realta è una spending preview di
figure di merda? Manca un miliardo e mezzo e Padoan prepara la mazzata per
ottobre? Gufi, invidiosi, rosiconi e pure collo smartphone poco trendy, che è
peggio! I soldi si trovano, sentite Puffo Inventore di Cazzate: con più puntate
da Vespa e più puntate della Boschi Miss Italicum in giro per gli altri
programmi. Mazzate alla Costituzione che va bene così, carezze alla corruzione,
all’evasione, all’economia e alla giustizia sociale che così non vanno proprio.
Che bravo, questo Rottamattore che rottama il vecchio per finta. Che schifo,
questo Rottamatore che demolisce davvero il passato di cui andiamo orgogliosi
per spianare un futuro di cui vergognarci.