lunedì 4 agosto 2014

KISS ME LICIO, IL ROTTAMATTORE E MISS ITALICUM

Non faremo nessuna legge salva-Berlusconi, noi siamo democratici a vocazione maggioritaria: faremo una legge che salva tutti gl’italiani come Berlusconi. Nessuno scambio segreto nell’accordo del Nazareno-ci mettiamo a pecorina senza contropartite, gratis et amore Silvi. Chiamatelo Patto del Samaritano, chiamatelo plebiscitarismo criminofilo, chiamatelo carità democristiana, chiamatelo fanfanismo fanfarone: però è bello quando uno chiarisce. E Renzi nelle interviste chiarisce: infatti la prima parte delle due dichiarazioni è sua ed pubblica. Il problema è che molto probabilmente è sua anche la seconda, che non c’è ma s’intuisce. Solo che è segreta, proprio come il famoso accordo del Nazareno. Che si chiama così perché a finire in croce non è un famoso tipo di Nazareth con addominali da paura ma la nostra democrazia. Meglio, la democrazia così come l’avevano pensata i padri costituenti. Ma mo’ c’è di più, c’è di meglio: ci sono i padrini ricostituenti la P2. Sì, perché non passa giorno che ‘sto luminoso Rinascimento Renziano non assomigli sempre più alla Rinascita Gelliana. Nel senso del piano di Rinascita democratica della P2, però se possibile in peggio. Perché nemmeno nei suoi sogni più bagnati il Venerabile Kiss Me Licio si sarebbe immaginato di affidare la riforma della giustizia e della istituzioni a pregiudicati, mafiosi, mazzettari, noti frequentatori dei palazzi di giustizia e inibiti dal frequentare i palazzi delle istituzioni. Eppure. Abbiamo detto Gelli, mica cazzi, ma forse ci siamo tenuti bassini. La loggia del Maestro era Propaganda 2, qua siamo già a Propaganda 1000 e voti a milioni. Gelli non l’aveva votato nessuno, né lui aveva avuto la faccia culosa di candidarsi. Ma la democrazia in Italia è una brutta bestia, senza vergogna e senza memoria; e il partito democratico di Rinascita di Renzi è una bestia politica che ricorda il famelico e infetto Psi dello zoo di Bettino. Però siamo ingiusti e ingenerosi e pure bastardi: scusaci, Bottino. Tu c’avevi i nani le ballerine e le troie, questo qui un solo nano arrapato di troie e  ballerine: e lo ama pure alla follia, oltretutto. Tu c’avevi una cultura e una statura politica che levati, questo qua i tweet alle sei di mattina e i ministri di Boschi e di Riviera, le bone buone per tutte le occasioni che ti levano le parole da quanto sono ignoranti, arroganti, ignorarroganti. Era tuo amico e pagatore, però a Berlusconi gli hai dato il monopolio della televisione: mica della Costituzione, come questo qua. Tu eri un guappo di cartone come diceva Montanelli Renzi è un guappo di cartone animato, come diranno i libri di storia a fumetti. Un lupetto da Topolino. Un toyboy-scout per le peggiori porcate. Un cazzaro. Un  imparaticcio. Lo scemo che becchi sull’autobus e che parla sempre perché lui sa come si risolvono tutti i problemi.  E che ci vuole. Si cambia verso, si cambia la camicina bianca, si cambia la storia e la carta costituzionale. Che d’ora in avanti visto l’uso cui è destinata sarà chiamata carta scottex: dieci piani (di Rinascita) di sordidezza. Impressionante e quasi ammirevole, la disonestà intellettuale (scusate, nel caso del nostro Matteo Ganzi l’accostamento è di dubbio gusto, lo sappiamo…) con cui il ragazzo flirta colla disonestà semplice. Lui coi delinquenti fila che è una meraviglia, proprio. S’è capito nel caso della sentenza Ruby. Silvio condannato in primo grado? E lui: Questo non fermerà le Riforme. Silvio assolto in secondo grado? E lui: Questo è uno stimolo alle riforme ma eddai a insistere, nel caso qualcuno dei renziani merdaioli inconsapevoli ci sperasse ancora… ci tengo a dire che anche una condanna non avrebbe fermato il processo delle Riforme. Ennò, lui ci tiene a dire che non lo tiene nessuno dal riformare: mentre a noi chi ci trattiene dal ridere per non piangere? Ennò, i processi di Silvio mica lo fermano, il processo delle Riforme. Sempre maiuscolo, Riforme, che di minuscoli ominicchi ce ne sono pure troppi, all’opera. Un’opera dei pupi, ma più che altro dei pupari. La solita cosetta italiana dolcemara, grave ma non seria. E come potrebbe esserlo, se a tenere mano nera a tutto ‘st’incuacchio è il Turco Napolitano, un personaggino che oramai nello spettacolo sta fra Totò e Tiro Mancino, nel senso dellio scherzo che ha tirato ai magistrati che ancora lo aspettano per sapere del suo amico Nicola e della trattativa colla mafia? Lui che modestamente ha appoggiato Stalin e i carrarmati in Ungheria, eppoi pure Craxi contro Berlinguer di democrazia e questione morale se ne intende. Tutto a posto, tutto bene: non agitate pericoli autoritari, non agitate manette, non agitatevi proprio. Ecco, sì, state zitti e fermi che qua abbiamo da fare. Scrivere, riscrivere, accordarsi, affidare la legge elettorale a Calderoli dopo il Porcellum: che è come affidare tua figlia al mostro di Firenze, ma dopo che Pacciani è stato condannato. Perché il livello è questo. Se non sono zozzi e ricattabili, non li vogliamo. Rispettabili non ne vogliamo. E soprattutto: rispettarvi, elettori, quello non lo vogliamo proprio. Blandirvi, aizzarvi, compiacervi. Ma trattarvi da adulti, farvi capire, farvi scegliere davvero: quello mai. Mettete una croce e metteteci una pietra sopra per cinque anni o più. Il nuovo sistema di potere è e sarà questo. Talmente stabile da essere immutabile, talmente dinamico da essere immobile. Doveva essere un Rottamatore, Renzi in realtà è un RottamAttore. Uno che recita la parte del Nuovo, che fa il finto giovane, che fa le peggio cose colla peggio vecchiaia politica. Di una sola cosa dobbiamo ringraziarlo: pare che abbia garantito a Silvione che parteciperà alla scelta del prossimo presidente delle Repubblica, e soprattutto pare gli abbia garantito che il presidente non sarà mai Romano Prodi. Grazie, Matteo il Ganzo: di ricevere l’insulto del tuo consenso, uno dei pochi avversari autentici e presentabili di Berlusconi e del berlusconismo non se lo meritava proprio. Avanti così, ragazzo mio. Bene così Rottamattore, col tuo spettacolino d’illusionismo e populismo sempre in turné. E sempre fumé, in una nebbia di bugie e smentite. L’amore coi tagli agli sprechi è finito? Era una Cottarelli estiva? La spending review in realta è una spending preview di figure di merda? Manca un miliardo e mezzo e Padoan prepara la mazzata per ottobre? Gufi, invidiosi, rosiconi e pure collo smartphone poco trendy, che è peggio! I soldi si trovano, sentite Puffo Inventore di Cazzate: con più puntate da Vespa e più puntate della Boschi Miss Italicum in giro per gli altri programmi. Mazzate alla Costituzione che va bene così, carezze alla corruzione, all’evasione, all’economia e alla giustizia sociale che così non vanno proprio. Che bravo, questo Rottamattore che rottama il vecchio per finta. Che schifo, questo Rottamatore che demolisce davvero il passato di cui andiamo orgogliosi per spianare un futuro di cui vergognarci.